Negli ultimi decenni, la scienza ha fatto passi da gigante nel comprendere i meccanismi dell’invecchiamento. Se un tempo si riteneva che la longevità fosse determinata principalmente dalla genetica, oggi sappiamo che sono le scelte quotidiane a incidere profondamente sulla qualità e sulla durata della vita.
Tuttavia, recenti analisi pubblicate su The Lancet Public Health rivelano un dato preoccupante: la crescita dell’aspettativa di vita nei Paesi occidentali sta rallentando. Le principali cause sono legate a stili di vita inadeguati, all’aumento dell’obesità, della sedentarietà, dell’ipertensione e del colesterolo alto.
Se da un lato viviamo più a lungo rispetto alle generazioni precedenti, dall’altro il numero di anni trascorsi in buona salute non sta aumentando nella stessa misura. La sfida odierna non è solo estendere la vita, ma assicurare che questi anni aggiuntivi siano vissuti in piena salute e autonomia.
Diversi studi scientifici di rilievo, tra cui quelli del team di ricerca coordinato da Frank Hu e Marta Guasch-Ferré (pubblicati su Nature Medicine), hanno dimostrato l’importanza cruciale della dieta nell’influenzare un invecchiamento sano. Seguendo per trent’anni oltre 100.000 persone sane, i ricercatori hanno identificato un modello alimentare simile alla dieta mediterranea come il più efficace per mantenere efficienza fisica, cognitiva e mentale oltre i 70 anni.
Questo modello si basa su un alto consumo di frutta, verdura, cereali integrali, grassi insaturi, legumi e latticini magri, mentre scoraggia il consumo di grassi trans, zuccheri aggiunti, carni rosse e processate, e bevande zuccherate. L’aderenza alla “Alternative Healthy Index Diet” è risultata associata a una maggiore probabilità di invecchiamento in salute.
Anche la restrizione calorica moderata, come dimostrato dallo studio CALERIE, contribuisce a rallentare il processo di invecchiamento biologico migliorando la resistenza cellulare e riducendo lo stress ossidativo.
Tra gli alimenti più protettivi, spiccano:
– *Frutti di bosco*: ricchi di antocianine, con altissimo potere antiossidante.
– *Noci*: mezza porzione al giorno può ridurre del 15% il rischio di morte prematura.
– *Verdure a foglia verde*: protettive per cuore, cervello e telomeri.
– *Prebiotici e postbiotici*: fondamentali per il microbiota intestinale e l’equilibrio immunitario.
Oltre all’alimentazione, anche l’integrazione nutrizionale può essere utile, purché supportata da evidenze scientifiche. Numerosi esperti nel campo dell’anti-aging, tra cui Valter Longo, Luigi Fontana, David Sinclair, Peter Attia e Andrew Huberman, hanno identificato gli integratori più promettenti per sostenere l’organismo nel tempo:
– *Vitamina D + K2*: fondamentali per ossa forti e prevenzione cardiovascolare.
– *Omega-3 (EPA & DHA)*: effetto protettivo su cuore, cervello e infiammazione.
– *Polifenoli, come **resveratrolo* e *quercetina*: proprietà antiossidanti, anti-invecchiamento e supporto al microbiota.
– *Magnesio*: coinvolto in oltre 300 reazioni enzimatiche, essenziale per muscoli e sistema nervoso.
– *Coenzima Q10*: utile come antiossidante cellulare, soprattutto in soggetti che assumono statine.
– *Precursori del NAD+* (NMN o NR): promettenti nella regolazione del metabolismo cellulare, anche se richiedono ulteriori conferme cliniche.
Un ruolo centrale viene inoltre attribuito al *microbiota intestinale*, che può essere influenzato positivamente dall’uso di prebiotici e probiotici, soprattutto in presenza di disbiosi. Tuttavia, come osservato in studi di Suez et al., la risposta ai probiotici è altamente individuale e richiede valutazioni personalizzate.
Per i professionisti della salute, è importante sapere che molte delle sostanze sopra citate si trovano anche negli alimenti. Ecco una panoramica utile:
*Vitamina D + K2*:
– Vitamina D: pesci grassi (salmone, sgombro, aringa), tuorlo d’uovo, funghi esposti al sole, olio di fegato di merluzzo
– Vitamina K2: natto (soia fermentata), formaggi stagionati, tuorlo d’uovo, fegato
*Omega-3 (EPA & DHA)*:
– Sorgenti principali: salmone, sgombro, sardine, aringhe, olio di fegato di merluzzo
– Precursori vegetali (ALA): semi di lino, chia, noci, olio di canapa
*Polifenoli*:
– Resveratrolo: uva rossa, mirtilli, vino rosso, cacao crudo
– Quercetina: cipolle rosse, mele con buccia, capperi, tè verde, broccoli
*Magnesio*:
– Mandorle, anacardi, fagioli, spinaci, avena, cioccolato fondente, semi di zucca
*Coenzima Q10*:
– Fonti animali: carne rossa magra, fegato, cuore, reni, pesce grasso
– Fonti vegetali: arachidi, pistacchi, spinaci, broccoli, olio di soia
*Precursori del NAD+ (NMN o NR)*:
– Presenti in piccole quantità in broccoli, cavolfiore, cavolo cinese, avocado, cetrioli, edamame
– Tuttavia, per ottenere benefici clinici, spesso è necessaria un’integrazione mirata, che può essere influenzato positivamente dall’uso di prebiotici e probiotici, soprattutto in presenza di disbiosi. Tuttavia, come osservato in studi di Suez et al., la risposta ai probiotici è altamente individuale e richiede valutazioni personalizzate.
È importante ricordare che nessun integratore può compensare uno stile di vita scorretto. Gli integratori devono essere utilizzati con criterio, preferibilmente dopo valutazioni mirate (analisi della composizione corporea, lipidomica, test del microbiota), in un contesto di prevenzione consapevole e professionale.
Anche piccole scelte quotidiane — come ridurre il consumo di sale — possono allungare la vita. Uno studio su oltre mezzo milione di persone ha mostrato che chi aggiunge sale a tavola ha un’aspettativa di vita inferiore di circa due anni rispetto a chi non lo fa.
Oltre alle scelte nutrizionali e all’integrazione mirata, è fondamentale considerare un insieme di comportamenti quotidiani che costituiscono i veri pilastri della longevità secondo le principali società scientifiche. L’American Heart Association ha individuato gli otto fattori chiave per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per vivere più a lungo, noti come *Life’s Essential 8*:
– *Alimentazione equilibrata*: frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi buoni, come quelli contenuti nella dieta mediterranea.
– *Attività fisica regolare*: almeno 150 minuti a settimana di movimento moderato migliorano la qualità della vita e riducono il rischio di malattie croniche.
– *Abolizione del fumo*: il tabacco resta una delle principali cause di morte evitabili.
– *Sonno di qualità*: 7-9 ore per notte aiutano a mantenere il cervello in forma, abbassare lo stress e migliorare il metabolismo.
– *Controllo della pressione arteriosa*: tenerla sotto i 120/80 mmHg è essenziale per prevenire infarto e ictus.
– *Mantenimento di un peso sano*: un BMI tra 18,5 e 24,9 riduce il rischio di malattie metaboliche.
– *Controllo del colesterolo*: in particolare il colesterolo non-HDL, più indicativo del rischio cardiovascolare rispetto al totale.
– *Gestione della glicemia*: tenere sotto controllo lo zucchero nel sangue è fondamentale per prevenire il diabete e i suoi effetti.
La conclusione è chiara: la longevità non è frutto del caso, ma il risultato di uno stile di vita consapevole, supportato da solide evidenze scientifiche. Non servono diete drastiche né programmi estremi. Serve costanza, educazione alla salute e un approccio integrato, in cui la farmacia può diventare un punto di riferimento autorevole.
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🔗 Fonti:
– Life’s Essential 8, American Heart Association
– The Lancet Public Health, analisi sull’aspettativa di vita
– British Journal of Sports Medicine
– Nature Medicine, studio su 105.015 individui e modelli alimentari
– Studi e pubblicazioni di Valter Longo, Luigi Fontana, David Sinclair, Peter Attia